Allenamento marziale

Il tema che trattiamo oggi è molto ampio, e ricco di sfaccettature. Quanto è valido l’allenamento marziale? Può aiutare a raggiongere i risultati desiderati in termini di forza, massa o prestazione atletica?

Molto spesso mi capita di sentire amici, conoscenti e colleghi “palestrai” che si chiedono quanto sia efficace l’allenamento marziale. E per allenamento marziale si intende non solo il potenziamento cardio e muscolare, ma anche tutto ciò che concerne il metodo per assimilare le tecniche di combattimento.


Sostanzialmente, un buon artista marziale è quasi sempre un buon atleta.


Questo perché la preparazione atletica nelle arti marziali è fondamentale, tanto quanto il necessario studio di tecnica.

 

Esistono svariate arti marziali, alcune molto famose e tradizionaliste, altre meno famose, altre più moderne ma comunque efficaci ed interessanti (in futuro ne analizzeremo qualcuna). Solitamente un buon maestro di arti marziali da molta importanza alla preparazione atletica, anche in quelle arti marziali non agonistiche (Kung fu, per esempio). Questo perché una buona preparazione fisica e coordinazione motoria aiutano l’apprendimento delle stesse, e al loro miglioramento.

Entrando nel merito del discorso, gli allenamenti di arti marziali sono molto ma molto intensi. Si passa da lunghe sessioni cardio a altrettanto lunghe sessioni di potenziamento e sessioni miste. Gran parte delle volte, chi inizia un corso di arti marziali si trova in difficoltà a mantenere l’intensità dell’allenamento, anche se si è già ben allenati, proprio a causa della enorme varietà di esercizi da fare in tempi brevi e recuperi ristretti (spesso assenti). Tre quarti della lezione sono concentrati sul potenziamento. Nella restante parte si fa studio di tecnica e applicazione.

Sembrerà una strana proporzione, ma è proprio così. Lo studio di tecnica occupa un posto più ristretto rispetto alla preparazione atletica. In pratica si arriva allo studio già belli stanchi e stremati. Infatti, secondo il mio maestro di judo, “l’ippon si tira da stanchi” ( "Ippon" è il colpo della vittoria, la tecnica che permette ad judoka di vincere l'incontro).

Questo vuol dire che lo stress fisico dell’allenamento prodotto in fase di preparazione diventa stress mentale in fase di studio e applicazione tecnica. Si impara a mantenere la concentrazione necessaria anche quando il nostro fisico è in uno stato di stress elevato, e questo è importante in ogni disciplina sportiva, ma anche fuori dalla palestra.

Concludendo quindi, l’allenamento marziale è molto valido ed efficace ai fini del miglioramento della propria prestazione fisica. Aiuta anche a rendere la mente più flessibile e veloce, pronta a reagire insieme al proprio corpo ad una situazione critica. È differente (non migliore, non peggiore) da altri allenamenti a corpo libero o con attrezzi, ma porta comunque ad un miglioramento fisico notevole, anche in breve tempo, se fatto in maniera corretta.

Detto ciò, consiglio a chiunque abbia la possibilità e la voglia, di provare un corso di arti marziali. E per esperienza personale, vi dico di scegliere non tanto l’arte marziale che vi attira di più, quanto il maestro. Un buon maestro vi saprà indirizzare bene nel percorso sportivo e di vita. Deve essere quella persona che ispira fiducia, un esempio dentro e fuori dalla palestra, colui che ci insegna a conoscere noi stessi e le nostre potenzialità, che insegna con umiltà e ammette i propri errori, qualora ve ne siano, senza vergogna davanti agli allievi. Spaziate, conoscete e imparate, non vi fermate al primo posto che trovate e, una volta trovato il vostro maestro ideale, dubito che voi riusciate ad abbandonare quel corso.

 

Gianmaria Petrachi

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